Osteoartrosi: l'importanza dell'esercizio. - Medical Lab

Osteoartrosi: l’importanza dell’esercizio.

L’artrosi è una patologia degenerativa che può colpire una qualsiasi articolazione e che ne compromette progressivamente l’integrità. Può instaurarsi in seguito a traumi importanti (fratture) o a numerose patologie ma di gran lunga più frequente è l’artrosi primaria, ovvero apparentemente non correlate ad un evento specifico. L’artrosi primaria, oggetto di questo articolo, si presenta più frequentemente in età avanzata e nella donna, riguarda soprattutto le articolazioni di carico (colonna vertebrale ed arti inferiori), è favorita dall’obesità e rappresenta una delle principali cause di disabilità nel mondo occidentale. 

 

Ma cos’è l’artrosi, in pratica?

L’artrosi è un processo di deterioramento che inizialmente colpisce la cartilagine articolare, un tessuto liscio e omogeneo che riveste il punto di contatto tra due ossa e permette lo scorrimento reciproco. Il danno articolare inizialmente coinvolge la cartilagine ma con il progredire della patologia vengono colpiti via via tutte le altre componenti dell’articolazione: 

  • l’osso subcondrale, quella parte di osso a cui la cartilagine è adesa e che fornisce le capacità riparative;
  • la sinovia, un tessuto che tappezza l’interno della capsula articolare ed ha il ruolo di mantenere un ambiente articolare sano e ben lubrificato;
  • legamenti e menischi, strutture che garantiscono una maggiore stabilità e capacità di distribuire il carico all’interno dell’articolazione

 

Il risultato è che l’articolazione va incontro ad una progressiva usura e a fenomeni infiammatori ripetuti che causano il dolore, la rigidità ed il gonfiore tipici dell’artrosi in fase attiva.

 

Ma perché viene l’artrosi?

Oggi si ritiene che a causare il danno cartilagineo (tessuto con poche capacità riparative) nella fase iniziale del processo artrosico sia determinato da un accumulo progressivo di piccole lesioni ripetute nel tempo da cui la cartilagine non riesce a riprendersi. A causare questo microdanneggiamento (sovraccarico, in termini tecnici) sarebbe un cattivo funzionamento o un sovrautilizzo dell’articolazione che porterebbe a degli aumenti di pressione in specifiche piccole zone della cartilagine presenti ad ogni movimento. I responsabili del movimento e quindi del corretto funzionamento dell’articolazione sono i muscoli, pertanto poca forza o poco controllo del movimento da parte di muscoli poco allenati rappresentano il fattore scatenante. Inoltre un’articolazione danneggiata, infiammata e dolorante farà necessariamente fatica a muoversi correttamente e questo meccanismo chiude un circolo vizioso che promuove la progressione dell’artrosi.

 

E come si cura l’artrosi?

La risposta più semplice è che l’artrosi non si cura. Il processo degenerativo è irreversibile e non si può ripristinare l’integrità dei tessuti deteriorati, tuttavia, è possibile rallentare la progressione della malattia e controllare le fasi acute instaurando una “convivenza” pacifica con le articolazioni danneggiate. Le più moderne linee guida internazionali concordano nell’indicare come trattamenti fondamentali l’informazione e l’educazione del paziente, un programma di esercizio terapeutico (rinforzo muscolare, miglioramento del controllo motorio ed esercizio cardiovascolare) ed eventualmente l’associazione ad una terapia antinfiammatoria specifica (locale o sistemica) sotto supervisione medica. È importante sottolineare come l’informazione del paziente e l’integrazione tra i diversi aspetti terapeutici vengano ritenuti elementi fondamentali per il successo terapeutico.

 

Ma quindi, chi ha l’artrosi può fare sport? 

In una patologia multiforme come l’artrosi che richiede spesso trattamenti lunghi e complessi, il beneficio dato dall’attività sportiva è una delle poche certezze. L’organizzazione mondiale della sanità indaga già da tempo i benefici di un’attività fisica regolare su tutti gli ambiti della salute e per quanto riguarda il sistema muscolo-scheletrico-articolare la posizione non cambia: praticare regolarmente attività fisica a tutte le età migliora la salute di ossa, muscoli e articolazioni.

È raccomandato praticare un’attività sportiva varia ad intensità moderata/elevata, comprensiva sia di esercizio cardiorespiratorio che di esercizio di forza e resistenza, per almeno cinque ore nel corso della settimana.

A livello articolare i soggetti attivi e che praticano regolarmente attività fisica mostrano una cartilagine di migliore qualità e meno soggetta ad usura, un ambiente articolare ben lubrificato e privo di molecole stimolanti l’infiammazione, strutture di supporto come legamenti e menischi meglio conservati ed in generale un buon funzionamento articolare. Il tutto è supportato da una buona capacità della muscolatura di far lavorare correttamente l’articolazione evitando l’instaurarsi quei fenomeni di sovraccarico che sono alla base dello sviluppo e della progressione dell’artrosi.

 

E fare troppo sport non può causare l’artrosi?

L’attività sportiva, praticata correttamente, sotto supervisione ed a livelli amatoriali, non rappresenta un rischio per lo sviluppo dell’artrosi, anzi è un importante fattore protettivo come detto in precedenza. Il discorso cambia per l’attività fisica praticata a livello agonistico o professionistico. La richiesta di alte prestazioni, infatti espone ad un maggior rischio gli atleti di alto livello, che necessitano di programmi specifici in base all’attività sportiva praticata per ridurre le probabilità di sviluppare problematiche artrosiche.

 

In conclusione l’attività fisica ben condotta, praticata regolarmente ed eventualmente guidata e adattata a chi la pratica, rappresenta sia un elemento terapeutico che un elemento protettivo nei confronti dell’artrosi.

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